Vi presento il libro: "La Cultura del Dato"
È quello che spesso manca nelle aziende... ma almeno in libreria (e online) c'è!
Intro
Da diversi anni sono un fan di Simon Sinek, autore ed esperto di comunicazione e leadership, protagonista di diversi Ted Talks di successo. Tra i tanti messaggi che ha condiviso, ce n’è uno che mi è tornato in mente recentemente: most things break in the middle.
Nel talk in cui passa questo concetto, si riferisce a questioni di management: un’azienda può avere un CEO illuminato e una forza lavoro assolutamente capace, ma a fare la differenza è quello strato intermedio (il middle management) che si trova in un ruolo non strategico, ma neanche operativo. O meglio, si trova ad avere a che fare con entrambe le tematiche: parlo infatti di persone che devono avere una buona visione di medio termine e una capacità di fissare una direzione, ma al tempo stesso non possono dimenticarsi delle esigenze contingenti del day by day. Sinek sostiene che, in ultima istanza, il compito di chi ricopre questo ruolo è per certi versi ancora più impegnativo di quello dello stesso CEO: una provocazione ovviamente… ma fino ad un certo punto.
Fuor di metafora
Cosa c’entra tutto ciò con “La Cultura del Dato”, il mio primo libro scritto a quattro mani con Stefano Gatti? Molto!
Mesi fa, io e Stefano siamo giunti indipendentemente alla stessa conclusione: c’è qualcosa che non quadra, nel nostro mondo di dati e algoritmi.
Da una parte, abbiamo libri tecnici straordinari, scritti da esperti di dati per altri esperti di dati. Vogliamo capire come funzionano le più complesse architetture di reti neurali, nei più recenti framework e librerie? C’è l’imbarazzo della scelta. Ci interessa l’interpretabilità dei modelli di machine learning? Anche qui le opzioni non mancano, alcune anche free. E l’elenco delle nuove tecnologie e relativi materiali formativi può diventare quasi infinito.
All’estremo opposto, non mancano testi in grado di fornire una grande visione su quello che sarà il futuro dell’intelligenza artificiale, magari evidenziando quelle che già oggi possono essere una serie di distorsioni. Il taglio di questi libri può essere diverso, più orientato al professionista oppure al semplice curioso: in ogni caso, sono tante le sfaccettature e ancora di più i punti di vista interessanti che permettono di farsi un’opinione.
Ma a questo punto, perché in un famoso articolo di Gartner si riporta che l’85% dei progetti di AI fallisce a vario titolo? Perché i data scientist sono ai primi posti tra i professionisti in cerca di nuove opportunità lavorative, spesso abbandonando lavori apparentemente perfetti in grandi aziende?
Perché quindi la Data Science e l’AI stanno spesso deludendo le aspettative? Io direi che si è rotto qualcosa nel mezzo, un po’ come dice Sinek. Non è la tecnologia a mancare e nemmeno la visione: è la cultura, quell’elemento impalpabile ma fondamentale che facilita l’esecuzione di una data strategy efficace.
Cosa aspettarsi dal libro
Questo non è certamente un testo filosofico sul concetto di cultura del dato, e penso che nessuna persona possa aspettarsi qualcosa del genere da due ingegneri prestati alla scrittura, come me e Stefano.
Semmai è il senso pratico il comune denominatore dei cinque capitoli che costituiscono il libro. O come dice Alessandro Giaume nell’introduzione - con un’espressione che ho adorato - l’obiettivo di questo libro è portare l’attenzione sulle cose che veramente la meritano.
Veniamo al dunque. Ecco in rapida successione gli argomenti di cui trattiamo nei vari capitoli:
Software is eating the world… con dati e algoritmi. Incaselliamo le tecnologie di questo mondo e vediamo perché non sono il punto di partenza per chi vuole usare i dati al meglio.
L’organizzazione conta: passando dal Chief Data Officer agli altri ruoli, capiamo chi fa cosa, chi serve di più e chi meno…
Si parla spesso di data science al singolare, ma i data scientist che lavorano in centri di ricerca e quelli nelle grandi aziende hanno meno in comune di quanto si potrebbe pensare. Vediamo cosa fanno realmente.
Chi sa poco di dati, pensa di poter misurare qualsiasi cosa, compresa la capacità di usare i dati al meglio. Chi è esperto di misurazioni invece si fa alcune domande, anzi parecchie… come può capir bene chiunque conosca l’effetto Dunning-Kruger.
Per chiudere, quali sono i 10 trend da tenere d’occhio da qui ai prossimi 10 anni?
I lettori che abbiamo in mente
I destinatari naturali di questo libro sono tutti quei professionisti che a vario titolo hanno a che fare con dati ed algoritmi, specialmente coloro i quali vogliano avviare un percorso di trasformazione e innovazione, evitando di cadere nelle mille trappole e fraintendimenti che sono alla base della grande quantità di insuccessi citata in precedenza. E in cui, in alcuni casi, siamo caduti noi per primi, nel nostro percorso.
Ma in realtà ritengo che molti altri possano trovare interessante questa lettura. Pensiamo al celebre diagramma di Conway:
“La Cultura del Dato” parla non solo a chi si trova nell’intersezione, ma anche a chi appartiene esclusivamente ad uno dei tre ambiti:
Professionisti dell’IT
Matematici, statistici e “quantitativi” di ogni tipologia
Esperti di business
Nella mia esperienza, chiunque appartenga ad una sola di queste tre categorie vede i “professionisti del dato” come dei parenti alla lontana: sono in qualche modo familiari e non del tutto sconosciuti, ma nel concreto poco si sa del loro mondo. Di solito ci si ferma ai convenevoli e raramente si ha modo di scavare e capire qualcosa in più. Ecco, questa è l’occasione buona!
Da ultimo, anche chi ha da poco iniziato a lavorare con i dati (o chi aspira a entrare in questo mondo) potrà trovare spunti utili e non banali nel libro: ogni singola pagina è influenzata da tanti anni di lavoro sul campo e penso che una lettura critica possa rappresentare una finestra sul modo di ragionare di due persone che con dati e algoritmi hanno fatto un po’ di cose.
Compagni di viaggio d’eccezione
Ho appena scritto “due persone” ma… in realtà il libro è arricchito da interventi di alcuni professionisti e amici che sono davvero onorato abbiano partecipato a questa iniziativa.
Massimo Chiriatti ci ha regalato una prefazione molto personale e incisiva che ci ricorda che ogni azienda è unica perché dispone di persone uniche e di dati unici.
I cinque capitoli, introdotti dal già citato Alessandro Giaume, sono conclusi da altrettante interviste a professionisti di primo piano: Marina Geymonat, Fabio Baraghini, Claudio Torniai, Giovanni Paganini e Maria Parysz. Ci vorrebbero pagine e pagine per raccontare quello che hanno fatto, ma per chi non li conosce dico solo: sono persone che hanno tanto da dire e nulla di scontato!
Abbiamo poi affidato la postfazione a Vincenzo Di Nicola: volevamo parlare di futuro con qualcuno che lo sta costruendo, dopo qualche insignificante risultato… come vendere una startup ad Amazon! E lui ci ha conquistato con un concetto semplice, ma non banale: dobbiamo metterci nelle condizioni di dominare i dati, e non esserne dominati.
Dove, come e quando
Penso che traspaia da quanto scritto finora l’entusiasmo per questo libro: vedere concretizzarsi mesi di lavoro (extra) in qualcosa di tangibile che rispecchia il mio modo di vedere le cose è per me una grandissima soddisfazione. Che non sarebbe mai stata possibile senza Stefano (ovviamente!) e senza la fiducia di una casa editrice importante come FrancoAngeli (menzione speciale per Misa Giuliani che ci ha supportato in tutto il percorso).
Ora, non vorrei dimenticarmi le cose più importanti… sarò schematico.
COME: in formato cartaceo e digitale (pdf/epub)
DOVE: online su tutti i siti più noti e “nelle migliori librerie”
FrancoAngeli (cartaceo e digitale - con codice promo!)
Amazon (cartaceo e Kindle)
e un po’ tutte le altre
QUANDO: il libro è già disponibile per l’acquisto!
Eh già, avete letto “codice promo”… è un piccolo regalo per voi che siete arrivati fino a qui. Comprando dal sito della casa editrice, potete inserire in fase di acquisto due codici:
Per la spedizione gratuita del libro cartaceo: CDD-DELIVERY
Per uno sconto del 15% sul prezzo di copertina per la versione digitale: CDD-EBOOK
Affrettatevi perché sono link a scadenza, c’è tempo fino al 30/4 per fruirne!
Conclusione… anzi, inizio!
Questo post è un punto di partenza: non vedo l’ora di ricevere qualche feedback sul libro! Se siete interessati a mettervi in contatto con me, commentate qui o scrivetemi tramite la mia pagina su Linkedin.
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