Perchè Substack e perché in italiano? Il 2022 di questo blog, tra scelte fatte e... futuro!
Una retrospettiva su "All About Data" e qualche idea
Intro
La fine dell’anno è sempre un buon momento per tirare le somme. Sono passati 10 mesi da quando ho lanciato “All About Data” (A2D) e sicuramente ho imparato molto in questo percorso!
Alcuni di voi mi hanno fatto domande su alcune scelte (piattaforma, lingua…) e mi sembra anche un’ottima occasione per rispondere.
Ma prima di iniziare, sono io a rivolgermi direttamente a voi.
Feedback!
Dopo i primi articoli, ho avuto modo di parlare di questo blog con la mia cerchia ristretta di amici e colleghi, ricevendo qualche consiglio. E sarò un po’ old-style, ma ho pensato che fosse l’ideale avere un qualche riscontro di persona, magari davanti a un caffé.
Ora, a distanza di alcuni mesi, mi rendo conto che la percentuale delle mie conoscenze dirette sul totale dei lettori si sta sempre più assottigliando. Naturalmente è un bene! Ma è anche una larga fetta a cui ho dato poco spazio per esprimersi.
Effettivamente non ho mai chiesto esplicitamente un qualche genere di feedback a chi legge questo blog senza avermi mai incontrato di persona. L’occasione è ghiotta e mi sento di suggerire due modalità:
Basso sforzo - Rispondere ad un sondaggio, una feature di Substack che ancora non avevo provato.
La prima idea che mi è venuta è sui contenuti.
Alto sforzo - Per chi ha qualsiasi suggerimento, feedback o vuole semplicemente dirmi la sua su A2D, il modo più semplice per contattarmi è via Linkedin1. Mi farebbe molto piacere leggere cosa ne pensate!
Questa seconda opzione è sicuramente più impegnativa di un click, ma è anche il modo migliore per far evolvere questo blog.
Anche perché penso che A2D mi rispecchi abbastanza fedelmente:
Mi piace scrivere, ma non sento la necessità di esprimermi di continuo o su qualsiasi tematica (si vede che sono nato decisamente prima dell’avvento dei social!)
Preferisco evitare cliché e banalità (che generano tante reazioni e tante visite… ma non di qualità)
Amo spaziare su tanti argomenti diversi, anche se col filo conduttore di essere data-driven: dagli approfondimenti tecnici, a quelli manageriali e all’attualità del mondo data&tech
Cerco di mantenere un certo ordine… ma spero che il risultato non sia troppo asettico e anzi traspaia la passione genuina per queste tematiche!
E se da un lato è ottimo avere un proprio spazio con le proprie regole, dall’altro non voglio cadere nell’autoreferenzialità.
Quindi… ho bisogno del tuo feedback!
Passo ora a fare un minimo di retrospettiva sulle due scelte principali che ho dovuto fare (piattaforma e lingua), prima di dare uno sguardo a qualche dato e al futuro.
Substack (e non Medium)
È da qualche tempo che trovo interessante l’idea di scrivere.
Da un lato, Linkedin mi ha dato parecchie opportunità, specialmente durante i primi tempi della pandemia (quando le mostruosità matematiche su contagi, vaccini e dintorni spopolavano). Ma i limiti (di caratteri e di formato) e l’intermediazione troppo forte della piattaforma (con la sua gestione del feed degli utenti e le sue dinamiche da social network) mi hanno portato a non farne il mio unico strumento di comunicazione (anche se tuttora la ritengo un’ottima piattaforma).
All’estremo opposto, la possibilità di scrivere un libro è stata fantastica, ma naturalmente lo sbilanciamento tra profondità/ampiezza (alte) e tempismo/frequenza (bassi) rende questo strumento adatto solo ad alcuni scopi.
Invece Substack è stata una scoperta! Rispetto a Medium, sicuramente più diffuso, mi ha dato tante opzioni. Una è stata quella decisiva.
Rendere gli articoli aperti e leggibili sempre e da chiunque (Medium invece impone ai lettori di pagare dopo i primi articoli letti ogni mese)
Questo si traduce, dal mio punto di vista, in una totale assenza di monetizzazione: per me va bene così. La piattaforma lascia all’autore la facoltà di rendere un articolo gratuito (come tutti quelli di All About Data) o a pagamento.
Italiano (e non inglese)
La seconda scelta fondamentale è stata la lingua.
L’inglese nel mondo data&tech è dominante: come prima o come seconda lingua, è parlata (magari male) da tutti gli amanti dei dati (almeno nel mondo occidentale). Di contro, l’italiano è parlato da circa l’1% degli abitanti del pianeta.
Ho però riflettuto su diversi temi, due in particolare:
Audience: benché il mio network sia abbastanza internazionale (specialmente grazie a Kaggle), il nocciolo duro dei miei contatti è italiano
Profondità: internet abbonda di materiale generico, superficiale e alla fine… un po’ tutto uguale. Pur parlando un buon inglese, ho scelto la libertà, naturalezza e ricchezza espressiva che mi viene dall’usare la mia lingua madre. Anche se uso abitualmente molti termini inglesi, tradurre adeguamente alcune sfumature e ragionamenti mi richiederebbe un po’ di overhead2
Detto questo, uso regolarmente l’inglese in altri contesti. Quindi A2D resterà in italiano nel prossimo futuro… ma sfornerò qualcosa in inglese molto presto3.
Qualche dato… naturalmente!
L’aspetto bello del produrre contenuti (su Substack e su Linkedin, nel mio caso) è la grande quantità di dati a contorno che vengono generati!
Ne ho scelti 3 da condividere con voi.
Andamento delle visite ad All About Data
Questo è l’andamento classico delle visite: si notano ovviamente i picchi nel giorno della pubblicazione di un nuovo articolo, seguiti da una coda più o meno lunga.
In realtà in maniera empirica ho notato che nel giorno di un nuovo articolo, c’è sempre un aumento delle visite anche agli articoli più vecchi, evidentemente da parte di nuovi lettori.
I tre articoli più letti
Naturalmente in questa classifica c’è un bias: gli iscritti crescono e quindi gli articoli più recenti vengono suggeriti ad una base più ampia.
Detto questo, le evidenze sono interessanti! Vediamo il podio, dal terzo al primo posto:
[#3] Don't try this at work: Machine Learning efficace, ma contrario alle "buone norme" - 1.461 letture
L’ultimo articolo (prima di questo) è anche il terzo più letto, ad indicare un certo interesse per il mondo del Machine Learning, immagino soprattutto in quei lettori che mi conoscono per via di Kaggle.
[#2] Cosa sta succedendo al mercato del lavoro tech, fuori dall'Italia? - 1.598 letture
Penso che la maggior parte degli italiani non conosca le dinamiche del mondo data&tech in Italia, che sono molto diverse dall’andamento generale del mercato del lavoro. Figuriamoci se può esserci un’idea di quello che succede all’estero! In questo articolo ho riassunto alcuni trend abbastanza inimmaginabili per chi vive nel Belpaese.
[#1] SQL avanzato per Data Scientists - 2.132 letture
L’articolo più letto in assoluto ha un contenuto tecnico e originale: parla di funzioni avanzate di SQL, linguaggio usato un po’ da tutte le figure professionali che operano nel mondo dei dati, dagli “scienziati”, agli ingegneri, passando per gli analisti.
Menzione speciale per Lavori (in)sensati: scritto a pochi mesi dal lancio del blog e con un numero di iscritti che era meno di un terzo degli attuali, è un outlier positivo per quanto riguarda il tasso di apertura.
Rapporto tra Linkedin e Substack
Solitamente pubblico un articolo su Substack, per poi riprenderlo subito su Linkedin.
Prendo in considerazione l’articolo al posto #3 della classifica precedente:
17.864 impressions su Linkedin (è apparso nel feed di qualcuno quasi 20 mila volte!)
1.461 letture su Substack
145 reactions su Linkedin (like e affini)
Ho notato che in generale c’è un rapporto 100:10:1 tra impressions, letture e reactions. O almeno l’ordine di grandezza è quello.
Conclusioni
In generale, trovo molto bello avere a disposizione un mio spazio dove scrivere liberamente articoli su tematiche che trovo interessanti! E credo che sia importante dare qualche spunto ad altri appassionati che vogliono dare un po’ di concretezza a buzzword come intelligenza artificiale o data science.
Cosa bolle in pentola per il 2023?
Penso che il mio modo di utilizzare All About Data, almeno nella prima parte dell’anno, non avrà grandi scossoni: ma aspetto i vostri feedback e li leggerò con attenzione!
Sono altre le novità: in primis una editoriale, in inglese e facile da immaginare. Poi un paio di attività didattiche occasionali (online e università) e - dita incrociate - due eventi a cui vorrei partecipare da speaker.
C’è tanta carne al fuoco (troppa?) e anche un lavoro che mi appassiona e assorbe la maggior parte del mio tempo e delle mie energie! Ma direi che va bene così.
Buon 2023 a tutti!
Penso possa andare bene a chiunque ed evito così un proliferare di email - ma se è una limitazione, ditemelo nei commenti.
Avrei potuto dire “un po’ di tempo in più”… ma sì, mi piace giocare con due lingue!
Questo è ovviamente uno spoiler :)